Sovvenzioni da Paesi terzi (cepAnalisi)

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Sia negli appalti pubblici, che nelle acquisizioni aziendali o nella produzione, le cosiddette sovvenzioni provenienti da Paesi terzi sono in grado di dare alle aziende, in particolare a quelle cinesi, enormi vantaggi competitivi rispetto ai concorrenti europei nel mercato interno dell'UE. Bruxelles vuole quindi prendere presto delle contromisure. Il think tank “Centres for European Policy Network (CEP)”, nella sua analisi relativa alla proposta di regolamento sulle sovvenzioni estere distorsive del mercato interno [COM (2021) 223] considera tali misure opportune, ma mette in guardia contro il rischio di violazioni del principio della “certezza del diritto”.

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"Finora, l'UE non ha la possibilità di agire contro le distorsioni della concorrenza da parte di imprese sovvenzionate da paesi terzi quando esse acquisiscono imprese europee o fanno offerte nell’ambito di procedure per appalti pubblici. Viste le enormi somme con cui il governo cinese da solo sovvenziona diverse imprese, è urgente che l'UE colmi questa lacuna normativa", dice l'economista del CEP, Matthias Kullas, che ha esaminato il regolamento proposto dalla Commissione insieme al giurista, Lukas Harta. Nel 2018, la Cina ha dichiarato all'OMC sovvenzioni statali per 520 miliardi di euro. Gli esperti suppongono che questa cifra sia persino sottodimensionata. Gli Stati Uniti considerano, infatti, i rapporti forniti estremamente lacunosi.

"L'UE deve sbrigarsi", avverte Kullas. Con la strategia “Made-in-China-2025”, Pechino si sta adoperando per raggiungere la leadership tecnologica in diverse industrie chiave. L'investimento in aziende straniere ad alta tecnologia è un elemento importante di questo disegno.

Nonostante la fretta necessaria, il CEP vede però anche delle criticità sulla proposta normativa elaborata da Bruxelles. "La base giuridica scelta dalla Commissione è infatti discutibile. Inoltre, dal punto di vista della “certezza del diritto”, lo stesso vale per l'ampia discrezionalità prevista nei processi di valutazione e decisionali affidati alla stessa Commissione europea", dice il ricercatore del CEP, Harta.