La vulnerabile spina dorsale dell'Europa (cepAdhoc)

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I recenti attacchi ai gasdotti ed a cavi ferroviari dimostrano la vulnerabilità delle infrastrutture essenziali. Gli sforzi per proteggere la spina dorsale digitale europea sono stati finora lenti e insufficienti. Il think tank Centres for European Policy Network (CEP) propone una iniziativa europea immediata per il cosiddetto “Clean Cable”. I nodi Internet devono essere monitorati e le attività ed azioni esistenti devono essere accelerate.

 

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"Finora non c'è quasi nessuna azione concreta e rapida da parte dell'UE per proteggere sufficientemente l'infrastruttura digitale, che equivale alla spina dorsale dell'Europa", avverte l'esperto di comunicazione digitale del CEP, Anselm Küsters, che ha analizzato gli sforzi compiuti finora dall'Unione in questo campo. La dipendenza dell'Europa dai cavi marini di profondità non europei per il trasporto dei dati, rappresenta un oggettivo rischio per la sicurezza. "Gli esperti sono a conoscenza di questa vulnerabilità da molto tempo. Ciò che è meno noto, tuttavia, è che nemmeno tutti i flussi di dati militari possano essere parallelamente gestiti dai satelliti, come, ad esempio, il controllo in tempo reale dei droni. Questo rende l'Europa vulnerabile in un settore estremamente sensibile", spiega Küsters.

L'esperto del CEP chiede che l'UE assuma in futuro un ruolo di coordinamento importante per migliorare la protezione delle infrastrutture digitali. Oltre ad un programma Clean Cable, basato sul modello statunitense, questo includerebbe anche una protezione militare immediata. "Entrambi queste misure dovrebbero garantire che i cavi sottomarini critici non possano essere intercettati o sabotati".

Inoltre, Küsters afferma che per proteggere meglio i flussi di dati sensibili è necessaria un'attuazione più rapida dei piani della Commissione sulle infrastrutture critiche e sulle comunicazioni satellitari, nonché una crittografia adeguata. I fondi europei stanziati per la nuova Global Gateway Strategy, che oltre al digitale devono finanziare progetti nei settori del clima e dell'energia, dei trasporti, della salute, dell'istruzione e della ricerca, devono essere indirizzati con urgenza e priorità verso la protezione delle infrastrutture digitali critiche. Per proteggere meglio i dati particolarmente sensibili, il ruolo di coordinamento rivendicato ultimamente dalla Commissione lo scorso 18 ottobre, è indispensabile.