Partenariati strategici per le risorse (cepInput)

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Terre rare, energie rinnovabili ma anche conoscenza. Nella competizione globale per la sicurezza delle catene di approvvigionamento, le risorse prime critiche sono sempre più al centro dell'attenzione. Il think tank Centres for European Policy Network (CEP) raccomanda all'Unione europea partenariati strategici con Paesi terzi ricchi di risorse. Sussidi, sul modello dell'IRA americana, distorcerebbero, invece, solo il commercio globale.

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"Il prerequisito cruciale per il successo a lungo termine dei partenariati strategici è che l'Europa faccia un'offerta di crescita attraente ai futuri partner", afferma l'economista del CEP André Wolf, che ha analizzato per la prima volta le possibili strategie di partenariato. Secondo Wolf, l'Europa deve dare ai Paesi terzi la possibilità di espandere il proprio contributo alla creazione di valore nel medio termine, dalle materie prime ai prodotti industriali finiti. In questo modo, anche il rapporto con i Paesi del Sud del mondo potrebbe essere ricalibrato.

L'esperto del CEP invita Bruxelles a definire in modo più ampio il termine "di materie prime critiche". Ad esempio, non si tratta solo di risorse minerarie come il litio o il cobalto, ma anche di conoscenze umane e di potenziale innovativo, elementi importanti per la futura vitalità dell'Europa. A questo scopo, ha detto, sono disponibili partner diversi in aree diverse, come il Cile, l'Australia o il Sudafrica nel caso delle materie prime minerarie. Nel settore della conoscenza, Wolf vede possibili partner interessanti in Giappone, Corea del Sud o Singapore.