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Analisi CEP sul tetto al prezzo del gas

Nel pieno del dibattito in atto, in praticamente tutti i Paesi dell’UE, su come contenere l’impennata dei costi del gas e dei suoi riflessi anche sull’insieme dei costi energetici per le famiglie e le imprese, gli istituti di ricerca di Berlino e di Parigi del Centres for European Policy Network (CEP) contribuiscono alla discussione con due diverse analisi. Nella consapevolezza che una adeguata fornitura di gas, non solo ora, ma in particolare nell'inverno 2023/24 risulta ancora fortemente a rischio.

Il primo cepAdhoc “Freno dinamico al gas” (disponibile in lingua tedesca), propone un “modello” sulla base del quale la Germania potrebbe impiegare al meglio il massiccio investimento annunciato per finanziare gli sgravi per i propri cittadini, rafforzando però, allo stesso tempo, la propria credibilità nei confronti dei partner UE, apparsi spesso molto critici nei rispetti di tale decisione.  

Il CEP presenta, in sintesi, un concetto di sgravio che prevede un cosiddetto “freno dinamico del prezzo del gas”. Ciò consente di mantenere anche contemporaneamente gli stimoli per adeguati sforzi di risparmio, Il sistema proposto funzionerebbe attraverso la triade "tetto - freno - mercato".

Il tetto massimo del prezzo prevista per una quota di consumo base accessibile, ha lo scopo di fornire alle famiglie e alle imprese una prevedibilità e una protezione di tipo esistenziale. Oltre questa quota di base, il freno contribuisce comunque a rallentare l'aumento dei prezzi. Esso viene parzialmente legato al prezzo di mercato, adattandosi così automaticamente agli sviluppi e mantenendo anche gli incentivi al risparmio per i consumatori. Solo nella terza fase dovrebbe entrare in vigore il prezzo pieno di mercato, importante per garantire un'informazione completa sul mercato ed un'allocazione efficiente.

Il modello CEP distingue inoltre tre gruppi di consumatori meritevoli di tutela: le famiglie, le imprese commerciali e i servizi pubblici. Questo modello, si prevede, possa trovare un indice di gradimento più alto nell'UE, grazie alla coesistenza di maggiori incentivi al risparmio con interventi di mercato meno distorsivi.

 

Il secondo cepAdhoc “Piano di sostegno tedesco: un notevole guadagno in competitività dei costi per l'industria tedesca rispetto a rispetto al resto d'Europa”(disponibile in lingua francese), frutto di un gruppo di ricerca di Parigi, cerca invece di calcolare quanto il previsto investimento tedesco di 200 miliardi per lo sgravio energetico, possa effettivamente influire anche sull’aumento della competitività delle imprese tedesche rispetto a quelle di altri Paesi UE. L’analisi prevede quattro diversi scenari ed evidenzia il relativo guadagno in termini di competitività rispetto al livello di freno del gas che la Germania intenda applicare (tra il 10% al 50% di sgravio).