Archivio delle Pubblicazioni

IN QUESTO ARCHIVIO SONO DISPONIBILI TUTTE LE PUBBLICAZIONI DEL CEP

Le pubblicazioni costituiscono attualmente l’attività principale del team di ricerca di cep.
Esse sono disponibili più frequentemente in lingua inglese e/o tedesca. Diverse anche in lingua italiana e francese.
Nel tempo sono stati definiti i seguenti formati standard:
 
cepAdhoc: Commento puntuale di tematiche politiche di attualità legate all‘Unione europea .
cepAnalisi: Analisi concise di 4 pagine relative a proposte dell'UE (regolamenti, direttive, libri verdi, libri bianchi, comunicazioni) – comprensive di una sintesi e di valutazioni economiche e giuridiche.
cepInput: Contributi alle attuali discussioni sulle politiche dell'UE
cepStudio: Esame approfondito delle proposte politiche dell'UE che impattano maggiormente sull’economia.

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Nel quadro dell’attuazione del Piano europeo d’azione della Commissione UE per l’economia circolare, risulta in fase di concretizzazione anche l’affermazione del “diritto alla riparazione”. Esso ha  lo scopo di incoraggiare i consumatori a usare i prodotti più a lungo e di obbligare le aziende a prolungare la vita dei prodotti e a garantirne una migliore riparabilità. Il think tank “Centres for European Policy Network” (CEP) nel suo cepInput segnala però un possibile conflitto tra la protezione dei consumatori e quella dell'ambiente.

La guerra in Ucraina sta influenzando anche la campagna per le elezioni presidenziali in Francia. Allo stesso tempo, il tema di come acquisire una maggiore “sovranità europea” sta risultando sempre più in ascesa; proprio una delle priorità di Emmanuel Macron fin dal primo giorno della sua presidenza. La sede di Parigi del think tank “Centres for European Policy Network (CEP)” ha analizzato l’attuale situazione in Francia, anche alla luce della guerra di aggressione russa ad uno stato confinante con l'Ue.

Sia negli appalti pubblici, che nelle acquisizioni aziendali o nella produzione, le cosiddette sovvenzioni provenienti da Paesi terzi sono in grado di dare alle aziende, in particolare a quelle cinesi, enormi vantaggi competitivi rispetto ai concorrenti europei nel mercato interno dell'UE. Bruxelles vuole quindi prendere presto delle contromisure. Il think tank “Centres for European Policy Network (CEP)”, nella sua analisi relativa alla proposta di regolamento sulle sovvenzioni estere distorsive del mercato interno [COM (2021) 223] considera tali misure opportune, ma mette in guardia contro il rischio di violazioni del principio della “certezza del diritto”.

L'Unione europea vuole rinunciare completamente ai combustibili fossili dalla Russia entro il 2027 in risposta alla guerra in Ucraina. Entro la fine di quest'anno, le importazioni di gas russo dovrebbero già essere ridotte di due terzi. La sede tedesca del Think Tank va“Centres for European Policy Network (CEP)” ha fatto una prima valutazione della recente comunicazione della Commissione europea “REPowerEU”e nel quadro della stessa sostiene in modo particolare il piano di pagamenti mirati alle famiglie e alle imprese come compensazione per ulteriori aumenti dei prezzi. Al contrario, gli esperti di Friburgo rifiutano la proposta di fissare dei “tetti” a livello europeo per l'energia, anche essa presa in considerazione dal piano della Commissione.

La proposta di un nuovo quadro giuridico europeo per le compagnie di assicurazione è sul tavolo del legislatore europeo da settembre. L'occasione colta è stata quella dell'impegno preso dalla Commissione a revisionare la direttiva Solvency II. L'obiettivo è quello di adattare meglio gli assicuratori ad alcune condizioni quadro strutturalmente cambiate, tra cui soprattutto quella dei tassi d'interesse persistentemente bassi, i rischi climatici e le conseguenze della pandemia da COVID19. La sede di Friburgo del think tank “Centres for European Policy Network” (CEP) considera però alcuni dei cambiamenti proposti superflui ed altri persino rischiosi.

Nessun lavoro minorile, nessun danno ambientale nell'estrazione delle materie prime: Il 23 febbraio, la Commissione ha presentato un progetto di direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità in relazione alla loro catena di approvvigionamento. Con essa si intende obbligare le aziende a monitorare il rispetto dei diritti umani e degli standard ambientali lungo tutta la loro catena di approvvigionamento ed a reagire ad eventuali violazioni. Il Centre for European Policy Network (CEP), analizzando il testo, esprime però diverse riserve riguardo alla portata e l'efficacia di tale iniziativa.

L'anno 2022 sarà decisivo per le futura governance economica dell'UE. Dopo l'ammorbidimento delle regole fiscali dovuto alla pandemia, la Commissione ha deciso il 19 ottobre 2021 di riflettere su come stringere di nuovo le briglie. La sede di Parigi del think tank “Centres for European Policy Network (CEP)” ha analizzato la situazione macroeconomica ed ha sviluppato alcune proposte per creare crescita pur riducendo il rapporto debito/PIL, ottenendo contemporaneamente maggiore sovranità fiscale europea.

L'Unione Europea vuole ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 rispetto al 1990. Tra le altre cose, la quota di energie rinnovabili deve essere aumentata al 40% in tutta Europa. Il think tank Centres for European Policy Network (CEP) si aspetta però che la relativa proposta presentata dalla Commissione (COM(2021) 557) , nella forma attuale, comporti anche dei concreti rischi di svantaggi competitivi per l'UE.

Il Data Act dell’UE ha lo scopo di rilanciare l'economia europea dei dati. In futuro, non solo le aziende ma anche gli Stati vorrebbero poter trarre profitti dai dati che si accumulano attraverso il cosiddetto “Internet delle Cose” (Internet of Things - IoT) o che vengono raccolti da piattaforme internet come Google ed altri. Con la presentazione ufficiale, prevista entro febbraio, è comunque già trapelata una prima bozza della proposta della Commissione. Il think tank Centres for European Policy Network (CEP) ne ha fatto una prima valutazione, attraverso un cepInput, in cui chiede regole equilibrate e la rimozione di diversi ostacoli.

L'Unione Europea vuole investire circa 45 miliardi di euro nella produzione di semiconduttori all'avanguardia entro il 2030. A questo scopo, la Commissione nel suo odierno “European Chips Act” propone, tra l’altro, l’ammorbidimento delle rigide regole sugli aiuti di stato che sono state applicate fino ad ora. Con questo cambio di paradigma, l'Europa vuole ridurre la sua dipendenza dagli USA e dalla Cina e diventare più autonoma sia nel campo della ricerca, che in quello della produzione. Bruxelles reagisce così alle attuali “strozzature” dell'offerta, di cui soffre, non da ultimo, l'industria automobilistica. In un cepAdhoc curato dai ricercatori tedeschi del think tank Centres for European Policy Network (CEP), si considera però la nuova proposta un'”aberrazione” dal punto di vista della politica industriale.