Archivio delle Pubblicazioni

IN QUESTO ARCHIVIO SONO DISPONIBILI TUTTE LE PUBBLICAZIONI DEL CEP

Le pubblicazioni costituiscono attualmente l’attività principale del team di ricerca di cep.
Esse sono disponibili più frequentemente in lingua inglese e/o tedesca. Diverse anche in lingua italiana e francese.
Nel tempo sono stati definiti i seguenti formati standard:
 
cepAdhoc: Commento puntuale di tematiche politiche di attualità legate all‘Unione europea .
cepAnalisi: Analisi concise di 4 pagine relative a proposte dell'UE (regolamenti, direttive, libri verdi, libri bianchi, comunicazioni) – comprensive di una sintesi e di valutazioni economiche e giuridiche.
cepInput: Contributi alle attuali discussioni sulle politiche dell'UE
cepStudio: Esame approfondito delle proposte politiche dell'UE che impattano maggiormente sull’economia.

Archivio delle pubblicazioni

Le recenti interruzioni nel Mar Baltico e altrove evidenziano il ruolo fondamentale dei condotti digitali e fisici – gasdotti, cavi per le telecomunicazioni e cavi sottomarini per i dati – nel mantenimento della connettività e della sicurezza europea.

L'idrogeno rispettoso del clima può dare un contributo importante alla riduzione dell'anidride carbonica. Al momento, però, la nuova tecnologia appare ancora poco redditizia per l'industria. Affinché il mercato si sviluppi rapidamente e generi gli investimenti necessari, l'UE sta progettando una “Banca europea dell'idrogeno”. Il Centres for European Policy Network (CEP) vede grandi opportunità in questo strumento, ma anche alcuni rischi, soprattutto il pericolo di sovvenzionamento pubblico eccessivo.

L'accesso ai metalli rari è fondamentale per il successo della transizione energetica. Il riciclo di questi metalli rappresenta l'anello mancante del Green Deal europeo, rispettoso dell'ambiente e senza limitazioni di risorse. Il Centers for European Policy (CEP) ha esaminato, in tale quadro, il potenziale del riciclo dei magneti permanenti, utilizzati sia nell'energia eolica che nella mobilità elettrica. Il risultato: gli ostacoli sono ancora superiori ai benefici.

Come sostituto del gas naturale per il riscaldamento, per la produzione di carburanti sintetici o come materia prima per l'industria chimica: l'idrogeno verde, prodotto per elettrolisi con l'aiuto delle energie rinnovabili, viene considerato la potenziale forza trainante della transizione energetica. Poiché la produzione e l'utilizzo dovrebbero essere il più possibile vicini per un rapido avvio del mercato, la sede tedesca del Centre for European Policy Network (CEP), osserva nel suo ultimo studio (cepInput), come specie le regioni del Mare del Nord dei Paesi Bassi e della Germania si stanno attualmente profilando come il futuro centro comune dell'idrogeno dell'UE. Condizione necessaria però è anche che le future procedure burocratiche al vaglio di Bruxelles, non rischino, piuttosto, di trasformarsi in un freno.

Nell'Unione Europea risulta necessario ridurre le emissioni di sostanze inquinanti nell'aria, nell'acqua e nel suolo provenienti da impianti industriali e zootecnici. A tal fine, la Commissione ha proposto degli emendamenti alla attuale direttiva sulle emissioni industriali (COM(2022)156 di revisione della direttiva) 2010/75/UE). Il think tank Centres for European Policy Network (CEP) ritiene però, nella sua analisi, che diverse parti delle proposte risulteranno controproducenti ed alcune procedure applicative persino contrarie al diritto primario dell'UE.

Risorse scarse, prezzi in crescita: la minacciosa crisi energetica costringe l'UE e gli Stati membri ad ammortizzare i costi per i consumatori e le imprese, senza però mettere contemporaneamente a repentaglio gli incentivi al risparmio energetico. In un’analisi curata dalla sede tedesca del think tank Centres for European Policy Network (CEP), si chiede che la proposta della Commissione di un regolamento d'emergenza venga attuata rapidamente. Tuttavia, gli interventi sul mercato dell'elettricità dovrebbero essere limitati a questo inverno.

L'esplosione dei prezzi dell'energia, anche a causa della guerra in Ucraina, sta spingendo l'Unione europea ad abbandonare con sempre maggiore rapidità i combustibili fossili. Bruxelles vorrebbe quindi concentrarsi maggiormente pure sull'idrogeno verde. Il Centres for European Policy Network  (CEP), in questo "cepInput" vuole fare il punto della situazione, esaminando sinteticamente diversi aspetti del progetto. Giunge così alla conclusione che questo vettore energetico, soggetto ancora a diversi limiti, possa rappresentare un elemento importante ma non pienamente risolutivo, nel percorso verso una transizione energetica efficiente.

Nell'UE, le emissioni di gas serra dovranno essere portate a zero entro il 2050. Lungo la strada, devono essere già ridotte del 55% entro il 2030 rispetto al 1990. Per raggiungere questo obiettivo, la Commissione ha presentato un pacchetto completo di misure ("Fit for 55") per tutti i settori. Il Centre for European Policy Network (CEP) considera però discutibili diverse proposte centrali di modifica della direttiva sullo scambio delle quote di emissioni per l'industria e l'energia. Il think tank teme, infatti, la delocalizzazione della produzione e delle collegate emissioni inquinanti in paesi terzi.

L'Unione europea vuole rinunciare completamente ai combustibili fossili dalla Russia entro il 2027 in risposta alla guerra in Ucraina. Entro la fine di quest'anno, le importazioni di gas russo dovrebbero già essere ridotte di due terzi. La sede tedesca del Think Tank va“Centres for European Policy Network (CEP)” ha fatto una prima valutazione della recente comunicazione della Commissione europea “REPowerEU”e nel quadro della stessa sostiene in modo particolare il piano di pagamenti mirati alle famiglie e alle imprese come compensazione per ulteriori aumenti dei prezzi. Al contrario, gli esperti di Friburgo rifiutano la proposta di fissare dei “tetti” a livello europeo per l'energia, anche essa presa in considerazione dal piano della Commissione.

L'Unione Europea vuole ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 rispetto al 1990. Tra le altre cose, la quota di energie rinnovabili deve essere aumentata al 40% in tutta Europa. Il think tank Centres for European Policy Network (CEP) si aspetta però che la relativa proposta presentata dalla Commissione (COM(2021) 557) , nella forma attuale, comporti anche dei concreti rischi di svantaggi competitivi per l'UE.