Archivio delle Pubblicazioni

IN QUESTO ARCHIVIO SONO DISPONIBILI TUTTE LE PUBBLICAZIONI DEL CEP

Le pubblicazioni costituiscono attualmente l’attività principale del team di ricerca di cep.
Esse sono disponibili più frequentemente in lingua inglese e/o tedesca. Diverse anche in lingua italiana e francese.
Nel tempo sono stati definiti i seguenti formati standard:
 
cepAdhoc: Commento puntuale di tematiche politiche di attualità legate all‘Unione europea .
cepAnalisi: Analisi concise di 4 pagine relative a proposte dell'UE (regolamenti, direttive, libri verdi, libri bianchi, comunicazioni) – comprensive di una sintesi e di valutazioni economiche e giuridiche.
cepInput: Contributi alle attuali discussioni sulle politiche dell'UE
cepStudio: Esame approfondito delle proposte politiche dell'UE che impattano maggiormente sull’economia.

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L'UE vuole espandere l'economia circolare nel settore automobilistico. In generale, il Centro per le politiche europee (cep) accoglie positivamente i progetti presentati. Tuttavia, secondo un nuovo studio del think tank di politica europea, gli obiettivi potrebbero risultare eccessivamente ambiziosi. Ad esempio, la quota prevista per il riutilizzo ed il riciclo non è conciliabile con i divieti sulle sostanze tossiche.

Le recenti interruzioni nel Mar Baltico e altrove evidenziano il ruolo fondamentale dei condotti digitali e fisici – gasdotti, cavi per le telecomunicazioni e cavi sottomarini per i dati – nel mantenimento della connettività e della sicurezza europea.

La biotecnologia è diventata da tempo un motore occupazionale globale. Tuttavia, rispetto agli Stati Uniti e alla Cina, l'Europa è in ritardo in termini di dinamiche di innovazione. È questa la conclusione di uno studio del Centres for European Policy Network(cep). Proprio questo ritardo, però, sta costringendo l'UE a migliorare significativamente le condizioni per lo sviluppo e la produzione di prodotti industriali a base biologica.

 

L'aria pulita è vitale per le persone e per l'ambiente. L'UE vuole quindi ridurre ulteriormente l'inquinamento atmosferico in Europa. Mentre il Parlamento Europeo vorrebbe prendere come riferimento esatto i rigidi valori guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nella nuova direttiva sulla qualità dell'aria, il Centro per le Politiche Europee (cep) ritiene invece appropriata e più realistica la proposta maggiormente moderata della Commissione.

Smartphone, laptop ed altri apparati elettronici ma soprattutto gli elettrodomestici dovrebbero essere più facili da riparare per il bene dell'ambiente. La Commissione europea vuole quindi introdurre il cosiddetto “diritto alla riparazione” con una nuova direttiva che faciliti la riparazione dei beni. Secondo un’analisi del Centres for European Policy (CEP), la proposta della Commissione non sarebbe però ancora sufficientemente bilanciata.

La Commissione intende rafforzare la protezione ambientale e le opportunità di mercato per i materiali riciclati con un nuovo regolamento sugli imballaggi. Il Centres for European Policy Network (CEP) vede un grande potenziale in un'economia circolare a livello europeo. Tuttavia, Bruxelles si trova ancora a metà strada con la propria proposta e gli Stati membri potrebbero continuare a rallentare tale evoluzione in un vero mercato interno nel settore degli imballaggi.

L'Unione europea vuole ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 55% entro il 2030 rispetto al 1990. A tal fine, è prevista l'introduzione di un sistema di scambio di quote emissione separato per gli edifici e il trasporto stradale. Una recente analisi del Centres for European Policy Network (CEP) giudica, in questo quadro, inadeguate le nuove richieste degli Stati membri e del Parlamento europeo di sospendere o ammorbidire l'introduzione di tale misura, argomentando sulla base dell'aumento vertiginoso dei prezzi dell'energia.

Che si tratti di frigoriferi, lampade, televisori o prodotti tessili, la Commissione vuole essere in grado di stabilire i cosiddetti requisiti di progettazione ecocompatibile per quasi tutti i prodotti disponibili nell'UE. L'obiettivo è ridurre il consumo di energia e di risorse nella produzione, nell'uso e nello smaltimento di questi prodotti. Questo dovrebbe accelerare la transizione da un'economia dell'usa e getta a un'economia circolare. Il Centres for European Policy Network (CEP) teme però possibili conflitti tra diversi obiettivi – ed, in ultima analisi, anche effetti negativi sulla sostenibilità generale - se gli obiettivi risultassero troppo circoscritti e definiti troppo nel dettaglio.

Nell'UE, le emissioni di gas serra dovranno essere portate a zero entro il 2050. Lungo la strada, devono essere già ridotte del 55% entro il 2030 rispetto al 1990. Per raggiungere questo obiettivo, la Commissione ha presentato un pacchetto completo di misure ("Fit for 55") per tutti i settori. Il Centre for European Policy Network (CEP) considera però discutibili diverse proposte centrali di modifica della direttiva sullo scambio delle quote di emissioni per l'industria e l'energia. Il think tank teme, infatti, la delocalizzazione della produzione e delle collegate emissioni inquinanti in paesi terzi.

Nel quadro dell’attuazione del Piano europeo d’azione della Commissione UE per l’economia circolare, risulta in fase di concretizzazione anche l’affermazione del “diritto alla riparazione”. Esso ha  lo scopo di incoraggiare i consumatori a usare i prodotti più a lungo e di obbligare le aziende a prolungare la vita dei prodotti e a garantirne una migliore riparabilità. Il think tank “Centres for European Policy Network” (CEP) nel suo cepInput segnala però un possibile conflitto tra la protezione dei consumatori e quella dell'ambiente.