Schema europeo di etichettatura nutrizionale frontale: come favorire il consenso?

SchutterStock

La Commissione europea vuole presentare una sua proposta normativa per un sistema uniforme di etichettatura per gli alimenti entro il 2022. Le etichette sulle confezioni dovrebbero migliorare la comprensione del valore nutrizionale degli alimenti prodotti industrialmente e quindi facilitare l’opzione per diete più sane e sostenibili, che costituiscono anche uno dei pilastri della nuova Strategia UE “dal produttore al consumatore” (Farm to Fork) presentata nel maggio del 2020. La spesso accesa controversia tra i sostenitori di diversi sistemi, però sta facendo diverso scalpore. Il Centro Politiche Europee (CEP) con questo nuovo “cepInput” intende rafforzare l’idea di un approccio razionale e pragmatico alla questione, dando così un contributo all’Ue per porre fine a questa disputa. Sono stati, in particolare, i due istituti partner CEP di Roma e di Parigi che hanno analizzato la situazione e sviluppato anche alcune possibili soluzioni nel documento appena pubblicato.

cepInput

"L'UE, comunque, dovrebbe anche lanciare una massiccia campagna educativa per migliorare la comprensione del contenuto delle etichette europee", dice il direttore scientifico del CEP di Roma, Andrea De Petris, coautore dello studio insieme al ricercatore francese, Victor Warhem. Ed aggiunge “L'obiettivo ultimo è quello di fare prevenzione nei confronti di malattie quali il cancro, il diabete e i problemi cardiaci, educando ad una maggiore consapevolezza alimentare”.

Ad ora, il francese Nutri-Score, un sistema a semaforo che va da A per i cibi sani a E per quelli meno sani, sta gareggiando, in particolare, con l'italiano NutrInform, che si concentra sul mostrare le percentuali di sale, zucchero e grassi contenuti nei singoli alimenti. Gli italiani, inoltre, temono che l'adozione del Nutri-Score danneggerebbe l'immagine della dieta mediterranea, fino ad ora considerata particolarmente sana, perché, per esempio, prodotti contenenti olio d'oliva potrebbero ricevere un'etichetta negativa.

De Petris e Warhem esortano la Commissione a trovare un compromesso. "Una buona soluzione potrebbe essere, da un lato, il sistema semaforico sul modello britannico, che combina elementi di Nutri-Score e NutrInform. Oppure Bruxelles potrebbe agire puntando prevalentemente a meccanismi fondati sul reciproco riconoscimento di etichette scientificamente valide e lasciare la decisione al mercato. Saranno poi i consumatori a decidere da soli, quale tra i diversi sistemi di etichettatura preferiscano", questo suggeriscono i ricercatori del CEP.

Secondo Warhem, “la Commissione dovrebbe poi prendere in considerazione anche altre due tendenze che cominciano ad affermarsi: lo sviluppo di app digitali per la nutrizione come pure le diverse richieste di indicazioni relative alla “sostenibilità” dei prodotti".