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Single Market & Competition

Professore Andrea De Petris

Direttore Scientifico

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Stefano Milia

Direttore Esecutivo

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Mercato interno e concorrenza

Il mercato interno è la pietra angolare dell'Unione europea. Gran parte della legislazione dell'UE riguarda le quattro libertà fondamentali su cui si basa il mercato interno: la libera circolazione delle merci, dei servizi, dei capitali e delle persone. Affinché il mercato interno abbia i suoi effetti positivi, sono necessarie regole di concorrenza uniformi. Il Cep, con estrema regolarità ed attenzione, dedica proprie attività ai progetti dell'UE sul completamento del mercato interno e sul diritto della concorrenza.

Le tecnologie dei modelli linguistici, un vantaggio competitivo per l'UE (cepInput)

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Modelli linguistici come il ChatGPT sono al tempo stesso un rischio e un'opportunità per l'Europa. Il Centro per le politiche europee (cep) delinea una guida in dieci punti per le piccole e medie imprese (PMI). Domanda chiave: Come può l'intelligenza artificiale (IA) creare efficacemente vantaggi competitivi? Requisito fondamentale: le aziende devono essere pragmatiche e meno incerte.

Importazioni agricole ucraine nell'UE (cepAdhoc)

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Mentre la guerra in Ucraina infuria ancora, l'UE ha deciso di reintrodurre le tariffe sui principali prodotti agricoli ucraini. Questa decisione può sembrare un tradimento, poiché l'Ucraina ha più che mai bisogno di risorse finanziarie per difendersi dalla Russia. In un cepAdhoc, il Centres for European Policy Network (cep) analizza le considerazioni dell'UE e valuta la situazione attuale.

Le sfide alle infrastrutture digitali transatlantiche: Una prospettiva UE (cepInput)

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Le recenti interruzioni nel Mar Baltico e altrove evidenziano il ruolo fondamentale dei condotti digitali e fisici – gasdotti, cavi per le telecomunicazioni e cavi sottomarini per i dati – nel mantenimento della connettività e della sicurezza europea.

Il riciclo delle materie prime richiede un impegno a lungo termine da parte dell'UE (cepInput)

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L'accesso ai metalli rari è fondamentale per il successo della transizione energetica. Il riciclo di questi metalli rappresenta l'anello mancante del Green Deal europeo, rispettoso dell'ambiente e senza limitazioni di risorse. Il Centers for European Policy (CEP) ha esaminato, in tale quadro, il potenziale del riciclo dei magneti permanenti, utilizzati sia nell'energia eolica che nella mobilità elettrica. Il risultato: gli ostacoli sono ancora superiori ai benefici.

Parte 4°: Oneri normativi e finanziari della legislazione UE in quattro Stati membri - uno studio comparativo

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Le imprese europee risentono delle conseguenze del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). Esso spesso causa costi inadeguati e crea confusione perché le stesse regole non si applicano ovunque nell'UE. Questo è il risultato di uno studio empirico condotto dal Centres for European Policy Network (cep) e da Prognos AG per conto della Stiftung Familienunternehmen.

Lo studio esamina la portata normativa ed i costi economici del GDPR in quattro Stati membri: Germania, Francia, Italia e Austria. Questo studio sul GDPR è la quarta e ultima parte di un progetto di ricerca globale sulla burocrazia generata da normative dell'UE.

Strumento di emergenza del mercato unico (cepAnalisi del COM(2022)459 )

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Le varie crisi portano sempre più spesso a carenze nell'offerta di alcuni beni e servizi strategicamente rilevanti. La Commissione intende contrastare questa situazione con il cosiddetto Strumento di emergenza del mercato unico (SMEI). In futuro, gli Stati membri ne dovranno infatti garantire la disponibilità anche in situazioni di tensione. Il Centrum für Europäische Politik (cep) rileva però come il piano dell'UE sia in buona parte giuridicamente contestabile.

Come catalizzare la trasformazione industriale verde dell'UE? Il caso delle clean tech startup (cepInput)

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L'Europa deve diventare neutrale dal punto di vista climatico. Tuttavia, per realizzare questo obiettivo ed il trasferimento tecnologico necessario, servono grandi investimenti ed un ingente sforzo economico. Il Centres for European Policy Network (CEP) ha analizzato un campione di 105 start-up nel campo delle tecnologie pulite. Il risultato: la mancanza di capitale di rischio e l'eccessiva burocrazia ostacolano la trasformazione verde in Germania, Francia ed Italia.

Responsabilità da prodotti difettosi (cepAnalisi)

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Più diritti nei casi di danno a causa di un prodotto difettoso; la Commissione ha presentato una propria proposta di revisione della relativa attuale disciplina europea. La direttiva risale al 1985 e deve ora essere adattata alla crescente digitalizzazione ed all'economia circolare. In futuro, il software sarà considerato un prodotto in tutta l'Unione. Il Centres for European Policy Network (CEP), nella propria analisi, vede generalmente rafforzati i diritti delle parti lese, ma mette in guardia dalle incertezze giuridiche e dalla vaghezza di diversi dettagli ancora presenti nel testo.

Parte 2°: Oneri normativi e finanziari della legislazione UE in quattro Stati membri - uno studio comparativo

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Berlino/Friburgo/Parigi/Roma. Nell'ambito delle nostre pubblicazioni settimanali si richiamare nuovamente l’attenzione su un altro studio promosso dalla “Stiftung Familienunternehmen”, realizzato dal Centres for European Policy Network (CEP), da Prognos AG Berlin e dal Centro Studi Industriali di Milano (CSIL).

Oneri normativi e finanziari della legislazione UE in quattro Stati membri - uno studio comparativo (cepStudy)

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Le imprese stanno soffrendo anche per gli oneri di una burocrazia caratterizzata da inefficienze, in alcuni casi dovute pure alle regole fissate dall'Unione europea stessa, dall'altro dall'attuazione e alla gestione poco pratica delle stesse a livello nazionale. Questo è illustrato dall'esempio del cosiddetto certificato A1 (Certificato di distacco del lavoratore in paesi UE).

Il Centres for European Policy Network (CEP), insieme a “Prognos AG” di Berlino e al “Centro Studi Industriali” di Milano, ha contribuito ad uno studio comparativo promosso dalla “Stiftung Familienunternehmen”.

Riserve strategiche di metalli critici (cepInput)

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Litio, cobalto, terre rare: la transizione energetica e l'elettromobilità richiedono notevoli quantità di “materie prime critiche”, costituite, in particolare, da alcuni metalli relativamente rari. A tale realtà si aggiunge il presupposto generale, rappresentato dalla volontà di una nuova gestione “europea” del rischio negli affari globali e nella politica estera comune. Ad oggi, molte materie prime provengono da Stati autocratici, soprattutto dalla Cina. Il Centres for European Policy Network (CEP),ha iniziato ad analizzare il piano strategico in più fasi che l’UE sta delineando, elaborando però anche già proprie proposte a tal riguardo. Tali proposte prevedono, in particolare, di porre l’accento sulla diversificazione delle fonti di approvvigionamento e la promozione specifica del riciclo dei metalli critici. Questa nuova ricerca riprende la tematica, introducendo però anche una approfondita riflessione sull’importanza di misure mirate a creare adeguate scorte.

Misure di emergenza dell'UE per il mercato dell'elettricità (cepAdhoc)

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Risorse scarse, prezzi in crescita: la minacciosa crisi energetica costringe l'UE e gli Stati membri ad ammortizzare i costi per i consumatori e le imprese, senza però mettere contemporaneamente a repentaglio gli incentivi al risparmio energetico. In un’analisi curata dalla sede tedesca del think tank Centres for European Policy Network (CEP), si chiede che la proposta della Commissione di un regolamento d'emergenza venga attuata rapidamente. Tuttavia, gli interventi sul mercato dell'elettricità dovrebbero essere limitati a questo inverno.

La posizione europea sulle materie prime del futuro

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L'espansione delle tecnologie del futuro crea un'enorme domanda di materie prime indispensabili. L'Unione Europea deve affrontare la sfida di garantire l'approvvigionamento di questi materiali critici. In un cepInput, il think tank Centres for European Policy Network (CEP) esamina il contesto attuale e fornisce raccomandazioni per una strategia dell'UE sulle materie prime

Normativa europea sui chip (cepAnalisi)

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L'Unione Europea vuole espandere in modo consistente la fabbricazione di chip per computer all'avanguardia nell'UE. L'obiettivo è di ridurre la dipendenza da paesi quali gli Stati Uniti, Taiwan e la Corea del Sud attraverso la ricerca e la produzione in proprio. Il think tank “Centres for European Policy Network (CEP)” dubita però che la proposta di regolamento predisposta dalla Commissione UE, avrà questo effetto e teme, piuttosto, una miliardaria corsa ai sussidi.

Sovvenzioni da Paesi terzi (cepAnalisi)

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Sia negli appalti pubblici, che nelle acquisizioni aziendali o nella produzione, le cosiddette sovvenzioni provenienti da Paesi terzi sono in grado di dare alle aziende, in particolare a quelle cinesi, enormi vantaggi competitivi rispetto ai concorrenti europei nel mercato interno dell'UE. Bruxelles vuole quindi prendere presto delle contromisure. Il think tank “Centres for European Policy Network (CEP)”, nella sua analisi relativa alla proposta di regolamento sulle sovvenzioni estere distorsive del mercato interno [COM (2021) 223] considera tali misure opportune, ma mette in guardia contro il rischio di violazioni del principio della “certezza del diritto”.

Direttiva UE sul dovere di diligenza delle imprese (Direttiva Supply Chain)

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Nessun lavoro minorile, nessun danno ambientale nell'estrazione delle materie prime: Il 23 febbraio, la Commissione ha presentato un progetto di direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità in relazione alla loro catena di approvvigionamento. Con essa si intende obbligare le aziende a monitorare il rispetto dei diritti umani e degli standard ambientali lungo tutta la loro catena di approvvigionamento ed a reagire ad eventuali violazioni. Il Centre for European Policy Network (CEP), analizzando il testo, esprime però diverse riserve riguardo alla portata e l'efficacia di tale iniziativa.

European Chips Act - il pericoloso percorso verso una politica industriale geostrategica

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L'Unione Europea vuole investire circa 45 miliardi di euro nella produzione di semiconduttori all'avanguardia entro il 2030. A questo scopo, la Commissione nel suo odierno “European Chips Act” propone, tra l’altro, l’ammorbidimento delle rigide regole sugli aiuti di stato che sono state applicate fino ad ora. Con questo cambio di paradigma, l'Europa vuole ridurre la sua dipendenza dagli USA e dalla Cina e diventare più autonoma sia nel campo della ricerca, che in quello della produzione. Bruxelles reagisce così alle attuali “strozzature” dell'offerta, di cui soffre, non da ultimo, l'industria automobilistica. In un cepAdhoc curato dai ricercatori tedeschi del think tank Centres for European Policy Network (CEP), si considera però la nuova proposta un'”aberrazione” dal punto di vista della politica industriale.

Incentivare l'innovazione farmaceutica "fuori brevetto" nell'UE (cepInput)

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Gli antinfiammatori e gli antipiretici sperimentati da decenni, come il desametasone o il remdesivir, stanno giocando un ruolo importante anche nella lotta contro il Covid. Si è constatato che, ad esempio, riducono la mortalità negli ospedali.

Tutto ciò diventa possibile anche perché molti vecchi brevetti di farmaci stanno scadendo. I farmaci “fuori brevetto” possono, infatti, risultare molto efficaci nel trattamento di malattie completamente diverse. Mentre negli Stati Uniti l'immenso potenziale economico dei cosiddetti farmaci “Off-Patent” è stato sfruttato già da tempo, non solo nella lotta contro il Coronavirus, l'Unione europea su questo è in ritardo.

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Gli antinfiammatori e gli antipiretici sperimentati da decenni, come il desametasone o il remdesivir, stanno giocando un ruolo importante anche nella lotta contro il Covid. Si è constatato che, ad esempio, riducono la mortalità negli ospedali.

Tutto ciò diventa possibile anche perché molti vecchi farmaci stanno scadendo. I farmaci “fuori brevetto” possono, infatti, risultare molto efficaci nel trattamento di malattie completamente diverse. Mentre negli Stati Uniti l'immenso potenziale economico dei cosiddetti farmaci “Off-Patent” è stato sfruttato già da tempo, non solo nella lotta contro il Coronavirus, l'Unione europea su questo è in ritardo.

La pubblicazione integrale è disponibile in lingua inglese

Club del clima: opportunità e insidie

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Per due settimane, la conferenza sul clima dell'ONU COP26 a Glasgow ha lottato per trovare soluzioni per ridurre le emissioni di gas serra. Mentre la Commissione europea pare trovi poco sostegno per il suo piano di proteggersi unilateralmente dalla concorrenza sleale con una cosiddetta tariffa doganale climatica, il CO2 border adjustment mechanism (CBAM), altri, tra cui in particolare la Germania, allora sostengono l’approccio della creazione di un “club climatico” dei volenterosi. L'obiettivo: il maggior numero possibile di paesi dovrebbe concordare un prezzo minimo per le emissioni di CO2 e poi utilizzare una tariffa frontaliera climatica comune rivolta verso i non membri per proteggere le proprie industrie.

Il portafoglio europeo di identità digitale (cepAnalisi del COM (2021)281)

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Carte d'identità, patenti, denaro digitale: secondo la Commissione, gli stati membri dovrebbero introdurre le cosiddette identità digitali europee (EUid). Le applicazioni sugli smartphone, potrebbero così sempre più a sostituirsi non solo all'economia del contante ma anche a quella delle carte nei nostri portafogli, specie dopo la metà del 2023. Ogni Stato membro deve infatti presentare una soluzione tecnica entro quella data. La Commissione ha presentato una corrispondente proposta di regolamento (COM(2021) 281).

Legge sui servizi digitali – Parte 3 : vigilanza e applicazione (cepAnalisi del COM(2020) 825 )

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Sempre  più spesso si utilizzano le piattaforme online per diffondere contenuti illegali tra cui anche propaganda terroristica e inviti all’odio. I provider, come Facebook, hanno un ruolo chiave nella lotta contro i contenuti vietati. Con la nuova proposta di legge sui servizi digitali (DSA), la Commissione vuole rafforzare il mercato interno e creare un ambiente online sicuro e trasparente.

Legge sui servizi digitali – Parte 1 : campo di applicazione ed esenzioni di responsabilità (cepAnalisi del COM(2020) 825 )

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Sempre  più spesso si utilizzano le piattaforme online per diffondere contenuti illegali tra cui anche propaganda terroristica e inviti all’odio. I provider, come Facebook, hanno un ruolo chiave nella lotta contro i contenuti vietati. Con la nuova proposta di legge sui servizi digitali (DSA), la Commissione vuole rafforzare il mercato interno e creare un ambiente online sicuro e trasparente.

Legge sui servizi digitali – Parte 2 : “due diligence” (cepAnalisi del COM(2020) 825 )

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Sempre  più spesso si utilizzano le piattaforme online per diffondere contenuti illegali tra cui anche propaganda terroristica e inviti all’odio. I provider, come Facebook, hanno un ruolo chiave nella lotta contro i contenuti vietati. Con la nuova proposta di legge sui servizi digitali (DSA), la Commissione vuole rafforzare il mercato interno e creare un ambiente online sicuro e trasparente.

Abuso di posizione dominante e il Digital Markets Act

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I giganti tecnologici come Google, Amazon, Facebook o Apple dominano il mercato globale di internet. Il diritto a protezione della concorrenza vigente però non è spesso sufficiente per impedire l'abuso di posizione dominante in questo settore. La Commissione, lo scorso dicembre, ha quindi presentato una nuova serie di proposte normative legato al mercato dei servizi digitali, tra cui il Digital Markets Act (DMA).

Le nuovi regole avrebbero lo scopo di impedire agli operatori delle grandi piattaforme internet di limitare la concorrenza o imporre condizioni sleali. La sede di Friburgo dei centri studio facenti parte del Centres for European Policy Network  (CEP),  ha ora provveduto ad esaminare, in un “cepInput”, tale proposta di  Bruxelles, mettendola anche in relazione con l’attuale diritto della concorrenza dell'UE.

 

Digital Markets Act - Parte II: Applicazione e procedura

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La seconda parte della cepAnalisi sul Digital Markets Act esamina l'applicazione e la procedura della normativa proposta. L'applicazione a livello UE evita un'attuazione divergente del DMA nei singoli Stati membri. Tuttavia, per garantire procedure rapide, le autorità nazionali dovrebbero essere coinvolte nell'applicazione del DMA.

Digital Markets Act - Parte I: Obblighi per le piattaforme online

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Giganti tecnologici come Google, Amazon, Facebook o Apple dominano il mercato globale di internet. Le attuali regole della concorrenza non sono di per se sufficienti per impedire l'abuso di posizioni dominanti. La Commissione ha quindi presentato, lo scorso dicembre, delle proposte legislative per il mercato digitale, il Digital Markets Act (DMA). La legge ha lo scopo di impedire agli operatori delle grandi piattaforme internet di limitare la concorrenza o imporre condizioni sleali.

Il commercio parallelo dei prodotti farmaceutici ed i suoi problemi nell’UE

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Il commercio parallelo di prodotti farmaceutici sta causando vari problemi nel mercato interno dell'UE. Esercenti degli Stati membri con livelli di prezzo più alti comprano farmaci negli Stati membri a basso prezzo per venderli a prezzi più bassi nel loro paese d'origine e ottenere così dei vantaggi di mercato. Il Centre for European Policy (CEP) ha studiato questi problemi e immaginato alcune soluzioni teoriche.

Misure UE contro le sovvenzioni estere

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La Commissione UE vuole, in futuro, poter controllare più rigorosamente le imprese di paesi terzi per quanto riguarda aiuti di stato illeciti. L'attenzione è rivolta in particolare alla Cina. La Commissione UE è in procinto di presentare un nuovo regolamento in merito. Il Centro per le Politiche Europee (CEP) chiede a Bruxelles di agire in modo omogeneo.

Schema europeo di etichettatura nutrizionale frontale: come favorire il consenso?

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La Commissione europea vuole presentare una sua proposta normativa per un sistema uniforme di etichettatura per gli alimenti entro il 2022. Le etichette sulle confezioni dovrebbero migliorare la comprensione del valore nutrizionale degli alimenti prodotti industrialmente e quindi facilitare l’opzione per diete più sane e sostenibili, che costituiscono anche uno dei pilastri della nuova Strategia UE “dal produttore al consumatore” (Farm to Fork) presentata nel maggio del 2020. La spesso accesa controversia tra i sostenitori di diversi sistemi, però sta facendo diverso scalpore. Il Centro Politiche Europee (CEP) con questo nuovo “cepInput” intende rafforzare l’idea di un approccio razionale e pragmatico alla questione, dando così un contributo all’Ue per porre fine a questa disputa. Sono stati, in particolare, i due istituti partner CEP di Roma e di Parigi che hanno analizzato la situazione e sviluppato anche alcune possibili soluzioni nel documento appena pubblicato.

Illegittimità del trasferimento dei dati negli USA

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Numerose aziende dell'UE continuano a trasferire ormai illegalmente dati personali negli Stati Uniti. Questo è il risultato di uno studio del Centre for European Policy (cep), che esamina le conseguenze della sentenza della CGCE del luglio 2020.

La strategia europea sui pagamenti al dettaglio

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I mercati europei dei pagamenti al dettaglio sono ancora molto frammentati e allo stesso tempo devono affrontare sfide innescate da innovazioni come i pagamenti istantanei e da dispositivi mobili. La strategia UE per i pagamenti al dettaglio suggerisce delle misure politiche per evitare discrepanze e un'ulteriore frammentazione dei mercati dei pagamenti in Europa.

La ‟Legge sui mercati digitali” (cepInput)

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La Commissione Europea pubblicherà presto il Digital Markets Act, una proposta legislativa per garantire la concorrenza nei mercati digitali. Sullo sfondo di due consultazioni pubbliche e di un discorso del vicepresidente esecutivo Margrethe Vestager, un cepInput esamina i piani della Commissione per questa proposta.

Aiuti di Stato per mitigare la recessione economica indotta dalla pandemia COVID-19 (cepInput)

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Un quadro di riferimento temporaneo, pubblicato dalla Commissione europea, stabilisce le condizioni che le misure di aiuto di Stato, relative all’emergenza COVID-19, devono soddisfare per non violare il diritto comunitario.
Questo “cepInput” ne valuta l'impatto che potrebbero avere, sulla concorrenza nel mercato interno, le nuove regole sugli aiuto di Stato contenute in tale quadro di riferimento temporaneo.

Pubblicità delle farmacie (cepInput)

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La CGUE sta attualmente esaminando la normativa francese sulla pubblicità delle farmacie. Un cepInput illustra la normativa francese, spiega le questioni del procedimento della CGUE, confronta le analoghe normative di Italia e Germania e valuta il parere dell'Avvocato Generale.

 

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