La Conferenza sul futuro dell’Europa: un esperimento di maggiore democrazia

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Il 9 maggio 2021 inizierà la cosiddetta Conferenza sul futuro dell’Europa. L'Unione sta lottando per trovare un nuovo corso comune. La conferenza vuole promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini e la democrazia.

Il Centres for European Policy Network presenta una prima analisi sulla percezione pubblica della Conferenza, sia nell’UE nel suo complesso, ma anche specificamente in Germania, Francia ed Italia. Il think tank evidenzia poi i temi della Conferenza così come la sua struttura ed il previsto funzionamento.

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"La Conferenza sul futuro dell’Europa” (CoFoE) mira a creare uno spazio di dibattito con e tra i cittadini dell'UE. Alla luce di 27 Stati membri e quasi 450 milioni di abitanti, questo è un obiettivo ambizioso", dice l'esperto del Cep di Friburgo, Patrick Stockebrandt, che ha scritto l'analisi insieme a Julien Thorel, Centre de Politique Européenne | PARIS, e Stefano Milia, Centro Politiche Europee | ROMA.

Secondo gli autori, la "piattaforma digitale" legata alla Conferenza rappresenta la base tecnica per la partecipazione dei cittadini europei. Ma a parte l'aspetto della fattibilità "tecnica", il successo della CoFoE dipenderà soprattutto dal fatto se i cittadini europei utilizzeranno effettivamente tali opportunità di partecipazione.

Il Centres for European Policy Network ha valutato i diversi interessi ed aspettative, così come le opportunità e i rischi.

Gli autori conseguentemente affermano:

"La spinta della Francia per un accordo rapido sta causando scetticismo. Il presidente Emmanuel Macron vuole approfittare dei risultati della Conferenza già nel marzo 2022 durante la campagna elettorale presidenziale - cioè durante la presidenza francese del Consiglio UE. Egli mira infatti ad una dichiarazione politica dell'UE che fisserà il corso dell'integrazione europea per i prossimi dieci o quindici anni", sottolinea Thorel.

"Da un lato, la Conferenza sul Futuro dell’Europa rappresenta un'opportunità per promuovere la rilevanza della democrazia partecipativa nell'UE, ma dall'altro lato, questo approccio non è privo di rischi. Infatti, proprio dal momento in cui le aspettative dei cittadini vengono stimolate e amplificate, può subentrare poi la delusione se non dovessero venire raggiunti dei risultati concreti”, afferma Milia.

"Nonostante il livello, apparentemente alto, di interesse per la Conferenza, le prospettive per l'effettiva partecipazione dei cittadini dell'UE ad essa sono da interpretare con cautela. In tutta l'UE, per esempio, solo una esigua maggioranza dei cittadini si dichiara anche solo ipoteticamente disposta a partecipare personalmente alle attività promosse nell'ambito della Conferenza sul futuro", spiega Stockebrandt.