Rafforzare il controllo democratico di HERA (cepInput)

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A seguito della pandemia da Covid, l'Unione Europea vuole rafforzare la sua preparazione e la sua risposta alle crisi. Un elemento importante è la nuova autorità sanitaria HERA. Il Centres for European Policy Network(CEP) ritiene che una istituzione centrale di questo tipo sia ragionevole, ma in considerazione della distribuzione delle competenze nel settore sanitario, chiede la partecipazione del Parlamento europeo e degli Stati membri.

cepInput

"Questo è necessario per garantire una prevenzione e una risposta alle crisi sanitarie europee efficace e trasparente nel lungo periodo", afferma Patrick Stockebrandt. Il giurista della Cep ha delineato in un cepInput le condizioni e caratteristiche del futuro lavoro dell'Autorità, insieme al direttore scientifico del Centro Politiche europee di Roma, Andrea De Petris, formulando alcune raccomandazioni.

"La trasparenza e la responsabilità devono essere aumentate. Le ragioni del lavoro dell'Autorità devono essere comprensibili sia a livello istituzionale che al pubblico. Questo va di pari passo con un più alto livello di accettazione, efficacia e legittimità", sottolineano gli esperti del CEP.

Le loro raccomandazioni sul coinvolgimento del Parlamento e degli Stati membri mirano a offrire possibili soluzioni. La distinzione tra modalità precauzionale e modalità di crisi è importante perché il contesto è molto diverso in ognuno di questi due casi. Ad esempio, l'organizzazione delle misure preparatorie per le emergenze future ha dei livelli di urgenza minori rispetto al dover agire durante un'emergenza sanitaria acuta.

Stockebrandt e De Petris sostengono che la direzione di HERA dovrebbe essere nominata con una procedura che veda coinvolti sia Commissione, che Consiglio, che Parlamento. Inoltre, il Parlamento europeo dovrebbe essere rappresentato almeno nel Comitato di coordinamento HERA. Al termine dell'emergenza, l'autorità e l'équipe di crisi sanitaria dovrebbero poi essere anche chiamati a rendere conto al PE. Il comitato di coordinamento dovrebbe invece essere integrato dal ministro della salute dello Stato membro che detiene la presidenza del Consiglio. Soprattutto in caso di crisi, gli Stati membri dovrebbero essere sufficientemente coinvolti, in virtù delle loro specifiche competenze nazionali.