Divieto delle commissioni nel mercato dei servizi finanziari (cepStudio)

shutterstock

La Commissione dell'Unione Europea sta valutando i divieti delle cosiddette “commissioni di retrocessione” per i prodotti finanziari ed intende presentare una proposta a tal riguardo il 3 maggio 2023.

I sostenitori del divieto sperano in una maggiore trasparenza, in una migliore qualità e in una riduzione dei costi. Il Centres for European Policy Network (CEP) considera tali divieti delle commissioni di retrocessioni (inducement), ad esempio quelli già in vigore nei Paesi Bassi e in Gran Bretagna, come una rottura dei modelli commerciali consolidati e invoca piuttosto altre soluzioni.

cepStudio

"Nel caso di un divieto di inducement, i fornitori di prodotti finanziari ed assicurativi dovrebbero cambiare radicalmente i loro modelli di business, ad esempio in forma di consulenza separata a pagamento. Ma i fornitori dovrebbero, piuttosto, essere messi in condizione di poter anche puntare a rafforzare le conoscenze dei consumatori sulle questioni finanziarie", sostiene l'economista del CEP Philipp Eckhardt, che ha valutato in un cepStudio i pro e i contro del divieto delle commissioni di retrocessione, insieme alla giurista specializzata in finanza del CEP, Anastasia Kotovskaia.

Una maggiore conoscenza da parte dei consumatori, infatti, contribuirebbe a prendere comunque decisioni consapevoli. "Un totale divieto delle commissioni di retrocessione non appare appropriato. Ci sono altri modi per migliorare la consulenza sugli investimenti e sulle assicurazioni", afferma Anastasia Kotovskaia. Ad esempio, il legislatore dovrebbe rendere più stringenti gli obblighi di informazione per rendere i modelli commerciali più comprensibili ai consumatori. Allo stesso tempo, si dovrebbe mantenere una parità di condizioni, che non favorisca o svantaggi nessuna forma di compensazione dell’intermediazione. Un ulteriore argomento contro il divieto degli inducement è che una restrizione dei canali di distribuzione interferirebbe anche con il diritto degli intermediari di servizi finanziari di esercitare liberamente la propria professione.

Il CEP ritiene pertanto indispensabile preservare la concorrenza tra diversi modelli di consulenza e di strutture di distribuzione. Non dovrebbero esserci ostacoli all'accesso al mercato. "I modelli di consulenza a pagamento diretto, funzionano solo in concorrenza con i modelli basati sulle commissioni di retrocessione e viceversa", sottolinea Eckhardt.

 

Questo studio è stato reso possibile anche da una erogazione liberale da parte di MLP SE