Diritto europeo alla riparazione (cepAnalisi)

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Smartphone, laptop ed altri apparati elettronici ma soprattutto gli elettrodomestici dovrebbero essere più facili da riparare per il bene dell'ambiente. La Commissione europea vuole quindi introdurre il cosiddetto “diritto alla riparazione” con una nuova direttiva che faciliti la riparazione dei beni. Secondo un’analisi del Centres for European Policy (CEP), la proposta della Commissione non sarebbe però ancora sufficientemente bilanciata.

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"Se la riparazione è più economica della sostituzione durante il periodo di garanzia, il diritto alla riparazione diventa di fatto un obbligo di riparazione. Questo limita le opzioni a disposizione del consumatore", afferma Svenja Schwind, esperta di economia dell’ambiente del CEP, che ha analizzato la proposta insieme ai giuristi del CEP Götz Reichert e Patrick Stockebrandt.

Secondo i ricercatori del CEP nell’attuale proposta, i vantaggi e gli svantaggi tenderebbero a compensarsi e quindi rischiano di mancare gli obiettivi. Ad esempio, in linea di principio, le riparazioni diventerebbero più semplici, poiché i consumatori avrebbero anche un più efficace contatto diretto con il produttore e maggiori informazioni sulle possibilità di riparazione. Tuttavia, soprattutto in relazione ai requisiti di progettazione ecocompatibile già esistenti, potrebbero sorgere anche diversi conflitti di obiettivi, sottolinea Reichert. Una riparazione non è sempre automaticamente la scelta ecologicamente più sensata, ad esempio se un nuovo frigorifero dovesse consumare molto meno elettricità. Inoltre, il privilegiare la scelta dell’utilizzo dell’uso per molto tempo dei prodotti, potrebbe inibire la volontà delle aziende di innovare e quindi il collegato progresso tecnico, spiega Schwind.

Inoltre, Stockebrandt mette in guardia dalle esistenti richieste del Parlamento europeo di consentire alla Commissione stessa di includere nuovi prodotti nella Direttiva sulla promozione delle riparazioni. "Queste decisioni, di tipo così sostanziale, dovrebbe piuttosto essere prese dal legislatore dell'UE coinvolgendo tutte le sue componenti", spiega Stockebrandt.