Sull'accordo raggiunto dai ministri delle finanze dell'UE sulla riforma del Patto di stabilità e crescita (cepAdhoc)

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Dopo una dura battaglia, i ministri delle Finanze dell'UE hanno concordato una posizione sulla riforma del Patto di stabilità dell'UE. La sede di Friburgo del Centres for European Policy Network (CEP) analizza il compromesso raggiunto. La difficoltà del negoziato tra i ministri delle Finanze dell'UE dimostra però che molti Stati membri non sono veramente interessati a ridurre il debito ed il deficit. In particolare la Germania è quindi intervenuta in favore di tale esigenza.

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In particolare l’aspra trattativa intorno ad un livello minimo di riduzione del debito e del deficit dimostra che il livello minimo di riduzione del debito e del deficit ora negoziato diventi il nuovo vero standard. I negoziati sul percorso di riduzione del debito tra gli Stati membri e la Commissione europea rischiano di diventare quindi una perdita di tempo. In questo contesto, la Commissione europea e gli Stati membri possono risparmiarsi lo sforzo di analizzare la sostenibilità del debito e di negoziare un percorso di riduzione del debito.

 

In definitiva, i negoziati tra gli Stati membri e la Commissione UE riguarderanno solo la necessità di ridurre il deficit primario strutturale di uno Stato membro di 0,4 o 0,25 punti percentuali all'anno. I difficili negoziati che hanno portato a un accordo dimostrano quanto sia rilevante che la Germania abbia raggiunto almeno la determinazione di un livello minimo di riduzione del debito e del deficit. Altrimenti, gli Stati membri e la Commissione europea avrebbero avuto un margine di manovra esageratamente ampio, rischiando di vanificare le ragioni del Patto stesso.