Economia circolare nel settore automobilistico (cepAnalisi del COM(2023) 451)

shutterstock

L'UE vuole espandere l'economia circolare nel settore automobilistico. In generale, il Centro per le politiche europee (cep) accoglie positivamente i progetti presentati. Tuttavia, secondo un nuovo studio del think tank di politica europea, gli obiettivi potrebbero risultare eccessivamente ambiziosi. Ad esempio, la quota prevista per il riutilizzo ed il riciclo non è conciliabile con i divieti sulle sostanze tossiche.

cepAnalisi

"Non da ultimo nel settore automobilistico, negli ultimi decenni sono stati utilizzati materiali che presto non potranno più essere impiegati e quindi non potranno poi essere riciclati. Tra questi vi sono i cosiddetti PFAS, sostanze chimiche a lunga durata, la maggior parte delle quali potrebbe essere vietata in futuro", afferma l'esperta del Cep, Svenja Schwind, autrice dello studio insieme al giurista del Cep, Götz Reichert. Un tasso di riutilizzo e riciclo del 95% non è quindi realistico. I divieti previsti dovrebbero essere tenuti in considerazione nel calcolo della quota.

L'obiettivo della Commissione è quello di conservare le risorse, evitare o almeno ridurre i rifiuti e reinserire nel ciclo economico le materie prime secondarie recuperate attraverso il riciclo, progettando i veicoli in modo circolare. "In questo modo si può anche ridurre il fabbisogno di materie prime primarie, la cui estrazione e il cui approvvigionamento possono talvolta comportare un notevole inquinamento ambientale e la dipendenza dalle importazioni da Paesi fornitori al di fuori dell'UE", spiegano gli esperti del Cep.

Secondo la Schwind, in futuro si dovrebbe però dare priorità ai cicli aperti piuttosto che a quelli chiusi dei materiali.