Archivio delle Pubblicazioni

IN QUESTO ARCHIVIO SONO DISPONIBILI TUTTE LE PUBBLICAZIONI DEL CEP

Le pubblicazioni costituiscono attualmente l’attività principale del team di ricerca di cep.
Esse sono disponibili più frequentemente in lingua inglese e/o tedesca. Diverse anche in lingua italiana e francese.
Nel tempo sono stati definiti i seguenti formati standard:
 
cepAdhoc: Commento puntuale di tematiche politiche di attualità legate all‘Unione europea .
cepAnalisi: Analisi concise di 4 pagine relative a proposte dell'UE (regolamenti, direttive, libri verdi, libri bianchi, comunicazioni) – comprensive di una sintesi e di valutazioni economiche e giuridiche.
cepInput: Contributi alle attuali discussioni sulle politiche dell'UE
cepStudio: Esame approfondito delle proposte politiche dell'UE che impattano maggiormente sull’economia.

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La proposta di un nuovo quadro giuridico europeo per le compagnie di assicurazione è sul tavolo del legislatore europeo da settembre. L'occasione colta è stata quella dell'impegno preso dalla Commissione a revisionare la direttiva Solvency II. L'obiettivo è quello di adattare meglio gli assicuratori ad alcune condizioni quadro strutturalmente cambiate, tra cui soprattutto quella dei tassi d'interesse persistentemente bassi, i rischi climatici e le conseguenze della pandemia da COVID19. La sede di Friburgo del think tank “Centres for European Policy Network” (CEP) considera però alcuni dei cambiamenti proposti superflui ed altri persino rischiosi.

Nessun lavoro minorile, nessun danno ambientale nell'estrazione delle materie prime: Il 23 febbraio, la Commissione ha presentato un progetto di direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità in relazione alla loro catena di approvvigionamento. Con essa si intende obbligare le aziende a monitorare il rispetto dei diritti umani e degli standard ambientali lungo tutta la loro catena di approvvigionamento ed a reagire ad eventuali violazioni. Il Centre for European Policy Network (CEP), analizzando il testo, esprime però diverse riserve riguardo alla portata e l'efficacia di tale iniziativa.

L'anno 2022 sarà decisivo per le futura governance economica dell'UE. Dopo l'ammorbidimento delle regole fiscali dovuto alla pandemia, la Commissione ha deciso il 19 ottobre 2021 di riflettere su come stringere di nuovo le briglie. La sede di Parigi del think tank “Centres for European Policy Network (CEP)” ha analizzato la situazione macroeconomica ed ha sviluppato alcune proposte per creare crescita pur riducendo il rapporto debito/PIL, ottenendo contemporaneamente maggiore sovranità fiscale europea.

L'Unione Europea vuole ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 rispetto al 1990. Tra le altre cose, la quota di energie rinnovabili deve essere aumentata al 40% in tutta Europa. Il think tank Centres for European Policy Network (CEP) si aspetta però che la relativa proposta presentata dalla Commissione (COM(2021) 557) , nella forma attuale, comporti anche dei concreti rischi di svantaggi competitivi per l'UE.

Il Data Act dell’UE ha lo scopo di rilanciare l'economia europea dei dati. In futuro, non solo le aziende ma anche gli Stati vorrebbero poter trarre profitti dai dati che si accumulano attraverso il cosiddetto “Internet delle Cose” (Internet of Things - IoT) o che vengono raccolti da piattaforme internet come Google ed altri. Con la presentazione ufficiale, prevista entro febbraio, è comunque già trapelata una prima bozza della proposta della Commissione. Il think tank Centres for European Policy Network (CEP) ne ha fatto una prima valutazione, attraverso un cepInput, in cui chiede regole equilibrate e la rimozione di diversi ostacoli.

L'Unione Europea vuole investire circa 45 miliardi di euro nella produzione di semiconduttori all'avanguardia entro il 2030. A questo scopo, la Commissione nel suo odierno “European Chips Act” propone, tra l’altro, l’ammorbidimento delle rigide regole sugli aiuti di stato che sono state applicate fino ad ora. Con questo cambio di paradigma, l'Europa vuole ridurre la sua dipendenza dagli USA e dalla Cina e diventare più autonoma sia nel campo della ricerca, che in quello della produzione. Bruxelles reagisce così alle attuali “strozzature” dell'offerta, di cui soffre, non da ultimo, l'industria automobilistica. In un cepAdhoc curato dai ricercatori tedeschi del think tank Centres for European Policy Network (CEP), si considera però la nuova proposta un'”aberrazione” dal punto di vista della politica industriale.

Poco prima della scadenza fissata per il 21 gennaio, diversi Stati membri hanno preso posizione critiche nei riguardi del piano della Commissione europea di dichiarare l'energia nucleare e il gas naturale sostenibili. Il think tank Centres for European Policy Network (CEP) vede però più realistica un’altra via per fermare legalmente la tassonomia.

L'Unione Europea vuole ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro la fine di questo decennio (rispetto al 1990). Appena un giorno prima del pacchetto clima dell'UE "Fit for 55", la Francia ha approvato la propria legge sul clima. Questa però prevede una riduzione - solo del 40%.

"Gli obiettivi francesi sono molto al di sotto di quelli dell'UE. Questo rende la legge francese sul clima obsoleta prima ancora di essere applicata", dicono gli esperti della sede di Parigi del Centre for European Policy Network (CEP). Essi hanno confrontato ed analizzato entrambe le leggi in un cepInput.

Che si tratti del principio dell'unanimità, dello stato di diritto o dell'importanza geostrategica, l'Unione europea è a un bivio. Germania, Francia e Italia - sostenute da nuovi trattati bilaterali - vogliono rendere l'UE più capace di agire e riportarla sulla scena internazionale come un attore importante.

Questo cepAdhoc è il risultato di un lavoro comune del Centres for European Policy Network (CEP), il think tank di politica europea con uffici a Berlino, Parigi e Roma. Ricercatori dei tre Paesi hanno analizzato il trattato franco-tedesco di Aquisgrana del 2019 ed il trattato franco-italiano del Quirinale del novembre di quest'anno ed il possibile riflesso degli stessi sul futuro dell’UE.

Che si tratti di salute, lavoro, consumo o media: l'intelligenza artificiale (IA) cambierà la vita di molte persone in vari modi. La Commissione europea vuole quindi stabilire delle regole per proteggere la salute, la sicurezza e i diritti fondamentali degli utenti messi in relazione con le varie applicazioni di IA. Vuole vietare i sistemi particolarmente pericolosi, mentre gli altri dovrebbero essere soggetti ad obblighi classificati in base al rischio o a codici di condotta volontari. In alcuni casi, non ci sarà invece nessun requisito particolare da rispettare.

Il Centre for European Policy Network (CEP) ha analizzato il progetto di legge di Bruxelles.